In data 5 luglio 2024 è stata pubblicata, nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, la Direttiva (UE) 2024/1760 relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CSDDD). La CSDDD delinea i requisiti delle misure di due diligence (in accordo con quanto previsto dalla Direttiva CSRD) che le aziende devono implementare per prevenire, mitigare e rimediare agli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente con riferimento alle operazioni proprie e dei partner commerciali.

Rientrano nell’ambito di applicazione della CSDDD:

  • le Società madri e le imprese dell’UE con: i) più di 1.000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 450 milioni; ii) i franchising che operano nell’Unione con un fatturato superiore a 80 milioni di EURO, di cui almeno 22,5 derivanti da diritti di licenza di euro nell’ultimo esercizio finanziario;
  • le Società madri e Società Extra che generano nell’UE con un fatturato netto di oltre 450 milioni nell’esercizio finanziario, indipendentemente dal numero di dipendenti.

La CSDDD richiede ai soggetti obbligati di:

  • integrare la due diligence nelle politiche e nei sistemi di gestione del rischio, descrivendo il processo messo in atto e le misure per verificarne la conformità;
  • individuare e mappare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente, sia reali che potenziali, adottando le relative misure di prevenzione, arresto o minimizzazione di tali impatti negativi;
  • stabilire e mantenere strumenti equi e trasparenti di segnalazione e canali di reclamo;
  • effettuare valutazioni periodiche delle misure di due diligence nelle proprie operazioni e nella catena di valore;
  • rendicontare la politica e le misure di due diligence in conformità alle disposizioni della Direttiva CSRD.

La CSDDD prevede l’applicazione progressiva degli obblighi:

  • a partire dal 2027 per le imprese con più di 5.000 dipendenti e un fatturato superiore a 1.500 milioni di EURO;
  • a partire dal 2028 per le imprese con più di 3.000 dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di EURO;
  • a partire dal 2029 per tutte le altre imprese che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva (ovvero quelle con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di EURO.