Il Decreto n. 59/2023 introduce un sistema digitalizzato per la tracciabilità dei rifiuti, gestito dal Ministero dell’Ambiente con il supporto dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e delle Camere di Commercio. Questo sistema mira a migliorare l’efficacia del controllo dei rifiuti, semplificando gli adempimenti amministrativi e facilitando la condivisione di dati e informazioni. La digitalizzazione elimina la necessità di documentazione cartacea, riducendo errori e manipolazioni, oltre che a migliorare la conformità normativa.
I soggetti obbligati all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) sono:

  • Enti e imprese che trattano rifiuti.
  • Produttori di rifiuti pericolosi.
  • Enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi professionalmente, commercianti e intermediari di rifiuti pericolosi.
  • Consorzi per il recupero e riciclaggio di specifici rifiuti.
  • Soggetti che raccolgono e trasportano rifiuti non pericolosi a titolo professionale, commercianti e intermediari senza detenzione, imprese e enti che recuperano e smaltiscono rifiuti, Consorzi e sistemi riconosciuti, e produttori iniziali di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

Il Decreto Direttoriale n. 97/2023 stabilisce un calendario per le iscrizioni al RENTRI. Il Ministero dell’Ambiente ha definito anche le modalità operative per la trasmissione dei dati al registro, i requisiti informatici per garantire l’interoperabilità, e le istruzioni per la compilazione dei registri cronologici e dei formulari di identificazione dei rifiuti (Decreti Direttoriali n. 143 del 6 novembre 2023 e n. 143 del 19 dicembre 2023).

Qui l’approfondimento di Cristina Bucci.