Il 9 agosto scorso è stata pubblicata, in Gazzetta Ufficiale, la Legge 112-2024 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia”.

La citata Legge, tra l’altro, inserisce, all’art. 314 bis del codice penale, il nuovo delitto di “Indebita destinazione di denaro o cose mobili”, che punisce, con la reclusione da sei mesi a tre anni, “fuori dei casi previsti dall’articolo 314, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge dai quali non residuano margini di discrezionalità e intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto”.

Il provvedimento in esame interviene, altresì, sulla disciplina della responsabilità amministrativa degli enti, inserendo il nuovo delitto nel catalogo dei reati presupposto, all’art. 25 del D.Lgs. 231/2001, ora rubricato “Peculato, indebita destinazione di denaro o cose mobili, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione”.

Le imprese saranno chiamate ad aggiornare il proprio risk assessment, al fine di verificare l’impatto della suddetta nuova fattispecie di reato sull’operatività aziendale.